mercoledì 25 luglio 2012

Il segreto che questo libro trasmette

Il Segreto per disegnare (che l’unico modo di disegnare qualcosa) è guardare il soggetto che abbiamo davanti e cominciare a disegnare la prima riga, il primo particolare. Tutto il resto si adatterà in proporzione a quel particolare.
Questa cosa, che in realtà è molto facile da capire, e ancor più da mettere in pratica si scontra con una situazione del passato tipica di ognuno di noi, in cui quella cretina chiamavate “Maestra” ha detto “oggi bambini, disegno libero”.
Facendo questo ha messo tutti i suoi alunni davanti a un compito impossibile: disegnare qualcosa che non c’è davanti agli occhi. La conseguenza diretta e quella di creare una miriade di persone convinte di non saper disegnare e che inevitabilmente ripetono la frase “io non so disegnare ogniqualvolta venne loro chiesto di farlo.
Questo libro non insegna a disegnare, ti fa capire soltanto quanto sia semplice farlo.
Perché sono così certo di questo?
Perché se il tuo cervello non riuscisse a gestire le proporzioni dinamiche tu non riusciresti a muoverti dentro una stanza a riconoscere una persona o a capire che un albero a 50 metri è sempre un albero lontano e non un bonsai.
A che serve essere capaci di disegnare oggi?
Il disegno, come la musica, la scultura, o qualsiasi tipo di arte in generale serve per ritrovare l’equilibrio psichico.
Quando il cervello è fortemente sotto stress arriva ad un punto in cui comincia ad accellerarsi da solo e si fa molta fatica a tranquillizzarsi.
Per riuscire a placare questa agitazione, si utilizzano diversi cose: sigarette, alcool, spettacoli, fare shopping, fare passeggiate, chiamare amici, scrivere sui social network, litigare con qualcuno, urlare davanti a una partita.
Il disegno, come l’arte in tutte le sue forme, ha la caratteristica di staccare la parte intellettiva del cervello. Una volta spenta, rimaniamo immersi dentro “la parte destra del cervello”.
Quando disegniamo ci troviamo immersi dentro un universo dove non esistono i parametri che creano la frustrazione, lo stress o la paura, perché semplicemente non esistono le parole per nominarli. Dentro questo mondo la nostra testa è costretta a riposarsi, a “non pensare” e, quindi mentre disegni il tuo cervello riesce a trovare un po’ della meravigliosa pace indispensabile per rigenerarsi.